lunedì 28 agosto 2017

GENESI ED EVOLUZIONE DELLA PAROLA "DESTRA"








 GENESI ED EVOLUZIONE DELLA PAROLA "DESTRA" di Gianfredo Ruggiero

Mai termine fu più ambiguo e carico di contraddizioni della parola “destra”.
In questa definizione possiamo trovare, dal punto di vista politico, storico ed ideologico, tutto e il contrario di tutto.
Destra è di fatto un contenitore, o se preferite un’etichetta, che ben si adatta a tutto ciò che non è riconducibile alla sinistra, basta aggiungervi un opportuno aggettivo e il gioco è fatto. Abbiamo infatti una Destra reazionaria, tradizionalista, cattolica e antimoderna, quella di De Maistre e di René Guénon, una Destra paganeggiante, quella di Evola e di Alain De Benoist, una Destra cristiana conservatrice, quella compassionevole dei teocon americani patrocinata e sostenuta da Bush, un Destra monarchica e una destra repubblicana, la Destra storica di Cavour e la destra rautiana, abbiamo una Destra razzista, quella del National Party Sud Africano di De Klerk e del KKK americano e una Destra golpista, quella dei colonnelli greci, di Pinochet e di Videla e, per finire, la contraddittoria Destra Sociale.
Insomma c’è una destra per tutti, per tutti i gusti e per ogni convenienza.
Queste destre, tra loro distanti e spesso in conflitto, hanno però qualcosa in comune. Hanno in comune, in antitesi alla sinistra, un certo patriottismo identitario e, soprattutto, l’accettazione del principio del libero mercato teorizzato da Adam Smith il quale sostiene, come il suo omologo di sinistra Karl Marx, che alla base di una moderna società vi siano solo le dinamiche economiche, tutto il resto fa da corollario.
Per la destra lo Stato è una sovrastruttura, spesso costosa e inefficiente, tuttavia indispensabile per garantire la massima diffusione dell’economia liberale. Non a caso lo slogan preferito della destra è: meno stato e più mercato.
La Destra, declinata come dir si voglia, è quindi sinonimo di capitalismo, come sinistra è sinonimo di egualitarismo.
Il termine “destra” nasce ufficialmente in Francia nel 1789 con la “Rivoluzione Francese” per indicare i parlamentari dell’Assemblea Costituente che siedono alla destra della presidenza.
In quella grande mattanza, tra teste mozzate e terrore giacobino, va al potere la borghesia illuminata e nasce la moderna democrazia parlamentare, forma di stato basata sul potere assoluto dei partiti che, come ben sappiamo, invadono e sfruttano ogni ambito della società civile.
Da precisare che il termine democrazia viene spesso usato a sproposito come sinonimo di libertà, pluralismo e rispetto dei diritti umani. Niente di più errato: Voltaire, ad esempio, ritenuto il padre della democrazia, era, come una buona parte dei pensatori illuministi razzista, antisemita e sostenitore della schiavitù americana.
In Italia il termine destra fa la sua prima apparizione nel 1861 con il primo Parlamento unitario per indicare, anche in questo caso, i deputati e i senatori che si collocano a destra nell’emiciclo.
L’Italia risorgimentale nasce ad opera della borghesia piemontese con il sostegno militare ed economico delle massonerie di Francia e Inghilterra di cui il movimento carbonaro, come pure la Giovine Italia di Mazzini, erano un’emanazione e viene strutturata sul modello francese a partire dalla bandiera tricolore, altro simbolo massonico. Nasce così uno stato fortemente centralizzato e repressivo che a Milano con Bava Beccaris spara cannonate sulla folla che chiede il pane e nel sud d’Italia si impone con le baionette e con massacri indicibili di contadini: questa è la destra elitaria che ha fatto l’unità d’Italia nella totale indifferenza popolare.
Anche se molti cattolici hanno attivamente partecipato al risorgimento come Manzoni, Silvio Pellico e Massimo D'Azeglio, il nuovo stato unitario voluto dalla destra è fortemente anticlericale e avversato dalla Chiesa per la questione di Porta Pia che ha posto fine, dopo due millenni, al suo potere temporale.
Alla confisca dei beni ecclesiastici e alla chiusura dei conventi operati dalla destra storica al potere, la Chiesa romana di Papa Pio IX reagì scomunicando Vittorio Emanuele II e, con il famoso “non expedit”, proibendo ai cattolici di partecipare attivamente alla vita politica italiana. I cattolici torneranno ad impegnarsi in politica solo dopo il primo dopoguerra con il partito popolare di Don Sturzo.
 noL’Italia governata dalla destra è totalmente priva di servizi sociali:n esiste la scuola pubblica, le uniche scuole sono private e destinati ai figli della borghesia o confessionali; la sanità, anch’essa privata, è riservata ai ricchi, i meno abbienti devono affidarsi alle strutture caritatevoli. Non esiste ne pensione ne assistenza contro gli infortuni: un operaio o un contadino che subiva un incidente sul lavoro era abbandonato a se stesso; lo sfruttamento minorile era una pratica ritenuta normale ed ampiamente diffusa. Questa era l’Italia voluta e governata dalla destra che raccoglierà Mussolini nel 1922.
Il Fascismo, e qui entriamo in uno dei più grandi equivoci semantici della storia e della politica, viene considerato dalla pubblicistica marxista, e comunemente accettato, come fenomeno di destra. Niente di più errato.
Il Fascismo con la destra non ha nulla a che spartire.
Sfido chiunque a citarmi un qualunque documento di epoca fascista in cui si parla di destra. Anzi in un suo celebre discorso Mussolini ebbe a dire: I nostri programmi sono decisamente rivoluzionari. Le nostre idee appartengono a quelle che in regime democratico si chiamerebbero “di sinistra”; il nostro ideale è lo Stato del Lavoro…noi siamo i proletari in lotta contro il capitalismo….il pericolo autentico, la minaccia contro cui lottiamo senza sosta, viene da destra”. Così Benito Mussolini.
Il Fascismo non è ne destra ne sinistra, ma è una sintesi tra le due ideologie arricchite con delle felici intuizioni finalizzate all’interesse nazionale.
Il Fascismo infatti integra la libertà d’impresa e la tutela della proprietà privata della destra con il principio di giustizia sociale della sinistra, inserendovi la "Socializzazione delle Imprese", ossia la partecipazione dei lavoratori alla ripartizione degli utili e alla gestione delle grandi aziende e il principio corporativo della democrazia diretta attraverso l’ingresso nel Parlamento e nelle Istituzioni dei rappresentanti della società civile. Nasce così lo Stato Sociale Corporativo, terza via tra socialismo e capitalismo (anche se solo parzialmente realizzato, calato dall'alto e attuato in una cornice totalitaria, processo poi interrotto dalle vicende belliche). In quegli anni, grazie al sostegno del governo e alla diffusa libertà d’impresa, nascono o si rafforzano tutte le grandi industrie, ora finite in mani straniere dopo essere state svuotate e trasformate in semplici marchi.
Stato Sociale che ha permesso all’Italia, attraverso un vasto piano di opere pubbliche e alla nascita di istituiti come l’INPS, l’INAIL, l’IRI e provvedimenti come l’abolizione del lavoro minorile, i contratti di lavoro collettivi, la liquidazione, la Magistratura del lavoro, lo Statuto dei lavoratori, l’assistenza all’infanzia, le case popolari, le terre risanate ai contadini… di rimanere in piedi quando a seguito della crisi di Wall Street del ’29 tutte le economie occidentali di stampo capitalista crollavano miseramente producendo fame, disoccupazione di massa e violenza diffusa, soprattutto in Germania, America e Inghilterra.
Stato Sociale Fascista poi ripreso da Rooswelt con il New Deal americano che, tuttavia, non sortì alcun effetto in quanto applicato in un contesto capitalista (l’America uscì dalla depressione solo con l’entrata in guerra, fortemente voluta dall’influente apparato industriale e finanziario americano).
Con la seconda guerra mondiale si conclude l’esperienza fascista, ma non le sue idee che vengono riprese dal Movimento Sociale Italiano, erede della Repubblica Sociale Italiana.
Inizialmente il Msi si dichiara apertamente fascista. Con l’introduzione della legge Scelba del ’52 che vieta la ricostruzione del partito fascista si pone i problema di come definirsi. Iniziò allora a circolare la parola destra che fu ufficializzata nel 1973 da Almirante con la nascita della Destra Nazionale. Anche i simboli cambiano con l’abbandono del fascio littorio sostituito dalla croce celtica, anche se estranea alla tradizione romano-fascista.
In quegli anni, caratterizzati da un fortissimo avanzamento politico della sinistra marxista, il Msi subisce una vera e propri invasione di giovanotti borghesi timorosi di perdere la fabbrichetta del babbo o la seconda casa al mare. Queste nuove leve di fascista non hanno assolutamente nulla, del fascismo hanno assimilato solo gli aspetti esteriori in chiave folcloristica e il mito della violenza (viva Duce, saluti romani e morte ai compagni: in questi slogan – purtroppo ancora in voga – si riassume il loro livello culturale). In realtà questi missini sono solo degli anticomunisti che, delusi dalla Dc del compromesso storico, vedono nel Msi una diga contro il comunismo dilagante.
Questa nuova linfa contribuirà a spostare il Msi su posizioni di destra filoamericana e costituirà, soprattutto con l’ascesa di Gianfranco Fini alla presidenza del Fronte della Gioventù nel 1977, la nuova classe dirigente del partito. Nomenclatura che ritroveremo poi ai vertici di Alleanza Nazionale divenuta prima corrente esterna di Forza Italia e poi fagocitata dal partito di Berlusconi, non dopo aver abbandonato tutti gli ideali e valori che hanno caratterizzato i cinquant’anni del Msi.
Con la nascita di Alleanza Nazionale finalmente la destra fa la destra, abbandona definitivamente tutte le residue connotazioni fasciste per accettare appieno il modello americano, quello del pugno duro, della tolleranza zero e della meritocrazia esasperata, contribuisce al definitivo smantellamento dello Stato Sociale, diventa antifascista e laica, accetta il mito del libero mercato, la società multietnica e la globalizzazione economica. Del vecchio Msi rimane solo un certo patriottismo oramai scolorito che cozza con la politica estera scodinzolante nei confronti dell’America e il mito identitario che fa a pugni con l’apertura all’immigrazione, soprattutto islamica.
E veniamo alla Destra Sociale che rappresenta il tentativo velleitario e per certi versi truffaldino di conciliare il fascismo sociale e riformatore con il libero mercato, attraverso la formuletta della “economia sociale di mercato” che altro non è che capitalismo caritatevole.
In questo contesto si spaccia per sociale ciò che in realtà è solo assistenzialismo per giunta gestito dai privati che ne fanno un vero e proprio business (vedi Caritas e sindacati), allo Stato è riservato l’onere di mantenere, con i cosiddetti ammortizzatori sociali, i disoccupati scaricati dagli industriali che trovano più remunerativo chiudere le fabbriche in Italia per poi riaprirle all’estero (in epoca fascista una tale politica, oggi favorita dalla destra, non sarebbe stata tollerata perché contraria all’interesse nazionale).
La Destra Sociale sostiene la cogestione tedesca, l’azionariato operaio americano e il principio di sussidiarietà di Leone XIII che altro non sono che espedienti per rendere il capitalismo un tantino umano e togliersi dai piedi i relitti della società, ma che nulla hanno a che spartire con lo Stato Sociale Fascista e con la socializzazione delle Imprese della Repubblica Sociale Italiana.
Il Progetto di Destra Sociale era destinato fin dall’inizio a fallire perché o si è di destra o si è fascisti. Alemanno, il principale esponente di questa corrente, una volta eletto Sindaco di Roma grazie a Berlusconi ha trovato del tutto naturale passare dall’altra parte della barricata, mentre le destre che si definiscono sociali (la Destra di Storace e la Fiamma di Romagnoli) si sono tutte accasate alla corte di Berlusconi che, come ben sappiamo, a parte il piglio decisionista che tanto piace a destra, di fascista e di sociale ha ben poco.
Fine ingloriosa di una destra che pensava di essere altro.
Gianfredo RUGGIERO, presidente Circolo culturale Excalibur

venerdì 25 agosto 2017

LEGGI SOCIALI FASCISTE !







ASSICURAZIONE INVALIDITA’ E VECCHIAIA -1923

ASSISTENZA OSPEDALIERA AI POVERI- 1923

TUTELA DEL LAVORATORE, DI DONNE E FANCIULLI-1923

RIFORMA DELLA SCUOLA “GENTILE” L’ ULTIMA RIFORMA ERA DEL 1859)-1923

SINDACALISMO INTEGRALE CON L’ UNIONE DELLE RAPPRESENTANZE SINDACALI DEI DATORI DI LAVORO (CONFINDUSTRIA E CONFAGRICOLTURA)-1923

FONDAZIONE ISTITUTO LUCE-1924

PAREGGIO DI BILANCIO A PARTIRE DAL 1924

PATTO DI LOCARNO-1925

OPERA NAZIONALE MATERNITA’ E INFANZIA (O.N.M.I.)-1925

ASSISTENZA FIGLI ILLEGITTIMI E ABBANDONATI O ESPOSTI-1925

ASSISTENZA CONTRO LA DISOCCUPAZIONE-1926

ASSISTENZA OBBLIGATORIA CONTRO LA TUBERCOLOSI-1927

CARTA DEL LAVORO : PACIFICAZIONE TRA ILO CAPITALE E IL LAVORO-1927

MAGISTRATURA DEL LAVORO -1927

LEGGE N. 1630 DEL 1927 PER LA REALIZZAZIONE DELL’ IDROSCALO PER LA CITTA’ DI MILANO. VERO MARE, PERFINO SALATO, ARENILE, PINI MARINI, BAGNANTI, BAGNINI. L’ IDROSCALO UN GRANDE CANALONE LUNGO 3 KM E LARMO 300 METRI CON 300 DI TESTATA PER LE MANOVRE DEI VEIVOLI. IL BACINO OCCUPA UNA SUPERFICIE DI 610.000 MQ.. E’ ALIMENTATO DA ACQUE SORGIVE. QUESTO SPETTACOLARE MIRACOLO FU INAUGURATO NEL 1930

CREAZIONE DELL’ ENTE ITALIANO AUDIZIONI RADIOFONICHE (E.I.A.R.)-1928

ESENZIONE TRIBUTARIA PER LE FAMIGLIE NUMEROSE-1928

ASSISTENZA OBBLIGATORIA CONTRO LE MALATTIE PROFESSIONALI- 1928

CRISI FINANZIARIA MONDIALE DEL 1929.  IL MONDO DEL CAPITALISMO E’NEL CAOS : MUSSOLINI RISPONDE CON 37 MILIARDI DI LAVORI PUBBLICI E, IN DIECI ANNI, VENGONO COSTRUITE 11.000 NUOVE AULE IN 277 COMUNI, 6.000 CASE POPOLARI CHE OSPITANO 215.000 PERSONE, 3.131 FABBRICATI ECONOMICO POPOLARI, 1.700 ALLOGGI, 94 EDIFICI PUBBLICI, RICOSTRUZIONE DEI PAESI TERREMOTATI, 6.400 CASE RIPARATE, ACQUEDOTTI E OSPEDALI. IN 2.493 COMUNI, 10 MILIONI  10.000.000 DI ABITAZIONI EBBERO L’ ACQUA ASSICURATA, 4.500 KM DI SISTEMAZIONE IDRAULICHE E ARGINATURE, COSTRUZIONE DEL CANALE NAVICELLI. NEL 1922 I BACINI MONTANI ARTIFICIALI ERANO 54, NEL 1932 ERANO AUMENTATI A 184; AUMENTATI A 6.663.000 I KV E A 17.000 KM LE LINEEE ELETTRICHE. NEL 1932 C’ ERANO 2.048 KM DI FERROVIE ELETTRICHE PER UN RISPARMIO DI 600.000 TONNELLATE DI CARBONE; COSTRUITI 6.000 KM DI STRADE STATALI, PROVINCIALI E COMUNALI, 436 KM DI AUTOSTRADE. LE PRIME AUTOSTRADE IN ITALIA FURONO LA MILANO-LAGHI, LA MILANO-BERGAMO E LA GENOVA-SERRAVALLE (AL CASELLO DI  SERRAVALLE SCRIVIA SI TROVA ANCORA UNA SCULTURA COMMEMORATIVA CON SCRITTO “ANNO DI INIZIO LAVORI 1930, ULTIMATO LAVORI 1933”, COSI’ COME AL CASELLO DI BERGAMO  LA TORRE “LA ROSA DEI VENTI”

PATTI LATERANENSI : PACIFICAZIONE TRA STATO E CHIESA-1929

OPERA NAZIONALE ORFANI DI GUERRA (O.N.O.G.)-1929

OPERA NAZIONALE DOPO LAVORO (NEL 1935 DISPONEVA DI  771 CINEMA, 1227 TEATRI, 2066 FILODRAMMATICHE, 2130 ORCHESTRE, 3787 BANDE, 1032 ASSOCIAZIONI PROFESSIONALI E CULTURALI, 6427 BIBLIOTECHE, 994 SCUOLE CORALI, 11159 SEZIONI SPORTIVE, 4427 DI SPORT AGONISTICO, IN SEGUITO I COMUNISTI LE CHIAMARONO “CASE DEL POPOLO”

ISTITUTO MOBILIARE ITALIANO (I.M.I.)-1931

CONFERENZA DI LOCARNO-1932

PATTO A QUATTRO-1933

PRIMA TRASVOLATA ATLANTICA COMPIUTA DA ITALO BALBO E NELL’ OCCASIONE VENNE INAUGURATA “LA POSTA AEREA”-1933

ISTITUTO NAZIONALE PER L’ ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO (I.N.A.I.L.)-1933

ISTITUTO NAZIONALE PER LA PREVIDENZA SOCIALE (I.N.P.S.)-1935

CONFERENZA DI STRESA-1935

ISTITUZIONE DELLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA, PRIMA MANIFESTAZIONE DEL GENERE AL MONDO-1932

ISTITUTO DI RICOSTRUZIONE INDUSTRIALE (I.R.I.)-1933

RIFORMA BANCARIA : LA BANCA D’ ITALIA DIVENTO’ ISTITUTO DI DIRITTO PUBBLICO, IL SUO GOVERNATORE ASSUNSE IL RUOLO DI PRESIDENTE DELL’ ISPETTORATO PERE LA DIFESA DEL RISPARMIO E L’ ESERCIZIO DEL CREDITO E, IN PRATICA, LA BANCA D’ ITALIA DIVENTO’ LA BANCA DELLE BANCHE-1936

CONQUISTA DELL’ ETIOPIA-1936

ABOLIZIONE DELLA SCHIAVITU’ IN ETIOPIA

OPERE ESEGUITE IN ETIOPIA : PIU’ DI 5.000 KM DI STRADE ASFALTATE E 1.400 KM DI PISTE CAMIONABILI. TRASFORMAZIONE NON SOLO DI ADIS ABEBA, MA ANCHE DI OSCURI VILLAGGI IN GRANDI CENTRI ABITATI (DESSIE’, HARAR, GONDAR, DIRE, DAUA). ALBERGHI, SCUOLE, FOGNATURE, LUCE ELETTRICA, RISTORANTI, COLLEGAMENTI CON ALTRI CENTRI DELL’ IMPERO, TELEGRAFO, TELEFONO, PORTI, STAZIONI RADIO, AEROPORTI, CINEMATOGRAFI E TEATRI, NUOVI MERCATI; PER GLI INDIGENI EDIFICAZIONE DI SCUOLE, TUBERCOLOSARI, OSPIZI DI RICOVERO PER VECCHI E INABILI AL LAVORO, OSPEDALI PER LA MATERNITA’ E L’ INFANZIA, LEBROSARI. QUELLO DI SELACLACA’ : OLTRE 700 POSTI LETTO E UN GRANDIOSO ISTITUTO PER STUDI E RICERCHE CONTRO LA LEBBRA. IMPRESE DI COLONIZZAZIONE SOTTO FORMA DI COOPERATIVE FINANZIATE DALLO STATO, MULINI, FABBRICHE DI BIRRA, MANIFATTURE DI TABACCHI, CEMENTIFICI, OLIFICI, CON LA COLTIVAZIONE DI PIU’ DI 75.000 ETTARI DI TERRA INCOLTA

PALAZZO DELLA PREVIDENZA SOCIALE IN OGNI CAPOLUOGO DI PROVINCIA

PATTO ANTI-COMINTERN-1936

GUERRA DI SPAGNA : CHE SALVO’ LA SPAGNA E L’ EUROPA DAL COMUNISMO -1936-1939

CASSE RURALI E ARTIGIANALI-1937

SETTIMANA LAVORATIVA DI 40 ORE (PRIMA ERANO 48 ORE)-1937

ENTE COMUNALE DI ASSISTENZA (E.C.A.)-1937

ASSEGNI FAMIGLIARI-1937

PATTI DI MONACO-1939

ISTITUTO NAZIONALE PER L’ ASSISTENZA DI MALATTIA AI LAVORATORI (I.N.A.M.)-1943

ISTITUTO AUTONOMO CASE POPOLARI (I.A.C.P.)-1943

ISTITUTO NAZIONALE CASE IMPIEGATI STATALI (I.N.C.I.S.)-1943

CORPORATIVISMO, CON L’ INSERIMENTO DELLE FORZE DELLA PRODUZIONE, DELLA TECNICA E DELLE ARTI, NELLA STRUTTURA GIURIDICA DELLO STATO E, CON LA SOCIALIZZAZIONE DELLE IMPRESE, I LAVORATORI SONO POSTI AL CENTRO DELL’ AZIENDA (LEGGE R.S.I.)-1944

DOPOSCUOLA PER IL COMPLETAMENTO DEGLI ALUNNI

EDUCAZIONE FISICA OBBLIGATORIA NELLE SCUOLE

REFEZIONE SCOLASTICA

LOTTA CONTRO L’ALFABETISMO : DAL 1923 AL 1936, SI PASSO’ DA 3.981.000 A 5.187.000 ALUNNI, DA 326.00 A 674.546 STUDENTI MEDI E DA 43.235 A 71.512 UNIVERSITARI

OBBLIGO SCOLASTICO FINO A 14 ANNI

SCUOLE PROFESSIONALI

COSTRUZIONE DI MOLTE UNIVERSITA’, TRA CUI LA CITTA’ UNIVERSITARIA DI ROMA

ACCADEMIA D’ ITALIA (TRA I SUOI PRESIDENTI : MARCONI, D’ ANNUNZIO, GENTILE; TRA I SUOI MEMBRI : FERMI, MARINETTI, MASCAGNI, PIACENTINI, PIRANDELLO, VOLPE ECC.

LITTORIALI DELLA CULTURA E DELL’ ARTE

COLONIE MARINE, MONTANE E SOLARI PER I GIOVANI, COMPLETAMENTE GRATUITE

RICONQUISTA DELLA LIBIA E RIPOPOLAMENTO DEL DESERTO CON LA COSTRUZIONE DI 26 VILLAGGI AGRICOLI

GUERRA ALLA MAFIA (SCONFITTA GRAZIE AL PREFETTO MORI “IL PREFETTO DI FERRO”) E ALLA MASSONERIA

LOTTA CONTRO LA MALARIA

SALVATAGGIO DAL FALLIMENTO DEL BANCO DI ROMA, DEL BANCO DI NAPOLI E DEL BANCO DI SICILIA E DELLE PIU IMPORTANTI AZIENDE NAZIONALI, ANSALDO, ILVA, SIP, TERNI, EDISON, CANTIERI NAVALI

CONVERTIBILITA’ DELLA LIRA IN ORO CHE CESSERA’ DI FATTO A META’ DEGLI ANNI TRENTA

CARTA DELLA SCUOLA E OPERE ARCHITETTONICHE E INFRASTRUTTURE SCOLASTICHE

BONIFICHE DELLE PALUDI PONTINE E DELLE AREE INSALUBRI DAL VENETO ALL’ EMILIA ROMAGNA, DALLA MAREMMA TOSCANA ALL’ AGRO PONTINO, DALLE PIANURE DEL GARIGLIANO DEL VOLTURNO E DEL SELE AL TAVOLIERE DELLE PUGLIE E ALLA BASILICATA, DALLA PIANA DI SIBARI ALLE TERRE DELLA SILA E DEL NETO, FINO AL CAMPIDANO IN SARDEGNA, PER UN TOTALE DI 5.886.796 DI ETTARI BONIFICATI E CON LA COSTRUZIONE DI 1.000.000 DI FABBRICATI RURALI

APPODERAMENTO DEL LATIFONDO SICILIANO, CON L’ ASSEGNAZIONE DELLE TERRE INCOLTE AI CONTADINI

BATTAGLIA DEL GRANO : VINTA CON L’ ELIMINAZIONE DEL GRASSO DEFICIT COMMERCIALE PER L’ IMPORTAZIONE DALL’ ESTERO

FONDAZIONE DELLE CITTA’ DI LITTORIA (OGGI LATINA), SABAUDIA, APRILIA, POMEZIA, CARBONIA, GUIDONIA, FERTLIA, SEGEZIA, ALBERESE, MUSSOLINIA (OGGI ARBOREA), TIRRENIA, IMPERIA, TOR VISCOSA, ARSIA, POZZO LITTORIO ECC., DI 64 BORGHI RURALI E DI VILLAGGI PER I LAVORATORI, QUELLO DI VIILLADOSSOLA (VB) E’ CONSIDERATO TUTT’ ORA UN MODELLO DI URBANISTICA-SOCIALE

COSTRUZIONE NUOVA STAZIONE MARITTIMA  DI GENOVA E DEI NUOVI PORTI DI NAPOLI, MESSINA E PORTO MARGHERA

COSTRUZIONE DI NUMEROSE DIGHE PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA

FONDAZIONE DI NUOVE 16 PROVINCE

FONDAZIONE DEI PARCHI NAZIONALI DEL GRAN PARADISO, DELLO STELVIO, DELL’ ABRUZZO E DEL CIRCEO

ROMA  : CREAZIONE DEL QUARTIERE EUR

ROMA : FONDAZIONE DI CINECITTA’

ROMA : NUOVA VIA DELLA CONCILIAZIONE

IDEAZIONE DELLO STILE ARCHITETTONICO “IMPERO”, ANCORA VISIBILE IN MOLTI PALAZZI PUBBLICI DELLE CITTA’. A GENOVA VIENE COSTRUITO IL GRATTACIELO PIU' ALTO D’ EUROPA (1940) ED MODERNISSIMO STADIO DEL NUOTO

COSTRUZIONE DELLO STADIO DEI MARMI DI ROMA (DI FRONTE ALLO STADIO SI TROVA ANCORA UN ENORME OBELISCO CON SCRITTO “MUSSOLINI DUX”

COSTRUZIONE DELL’ AUTODROMO DI MONZA

INIZIO DELLA METROPOLITANA DI ROMA (NEL 1940 COMPLETATA AL 60%)

TUTELA PAESAGGISTICA E IDROGEOLOGICA

IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE ELETTRICA NELLE CITTA’

CREAZIONE DEGLI OSSERVATORI DI TRIESTE, GENOVA, MERATE, BRERA E CAMPO IMPERATORE

CREAZIONE DEL CENTRO SPERIMENTALE DI GUIDONIA (EX MONTECELIO), DATATO DEL PIU’ GRANDE LABORATORIO DI GALLERIA DEL VENTO DI ALLORA

FONDAZIONE DELL’ ISTITUTO DELLE RICERCHE, CON A CAPO GUGLIELMO MARCONI PER LA SUA GRANDIOSA INVENZIONE DELLA RADIO E PER I PRIMI ESPERIMENTI DEL RADAR, NON FINITO A CAUSA DELLA SUA MORTE (1928)

PRIME ESPERIENZE TELEVISIVE (1929). NEL DICEMBRE DEL 1938 L’ UFFICIO STAMPA DELL’ E.I.A.R. COMUNICO’, CHE NEI PRIMI MESI DEL 1939, SAREBBERO INIZIATI SERVIZI REGOLARI DI TELEVISIONE. IL 4 GIUGNO 1939, A LOLA MOSTRA DI LEONARDO, CI FURONO ALCUNE TRASMISSIONI SPERIMENTALI; SUL RADIOCORRIERE APPARVERO I PROGRAMMI E LA PUBBLICITA’ DI ALCUNI PROTOTIPI DI APPARECCHI TELEVISIVI. PURTROPPO IL PROGETTO VENNE ABBANDONATO A CAUSA DELL’ ENTRATA IN GUERRA

CREAZIONE DELL’ ALBO DEI GIORNALISTI

SVILUPPO NAVALE, AEREONAUTICO E CANTIERISTICO

ACCORDI COMMERCIALI CON TUTTI GLI STATI COMPRESA L’ U.R.S.S.

INAUGURAZIONE STAZIONE CENTRALE DI MILANO (1931 E DELLA STAZIONE SANTA MARIA NOVELLA DI FIRENZE (1935)

COSTRUZIONE DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA DI MILANO (1935-1940)

COSTRUZIONE  DEL PALAZZO DELLA FARNESINA DI ROMA, SEDE DEL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI

EMANAZIONE DEL CODICE PENALE (1930), DEL CODICE CIVILE (1942) E DI NUMEROSE ALTRE DISPOSIZIONI ANCORA OGGI VIGENTI IN BUONA PARTE

ISTITUZIONE DEL REGISTRO PER LE ARMI DA FUOCO

ISTITUZIONE DELLA GUARDIA FORESTALE

ISTITUZIONE DEL CORPO DEI VIGILI DEL FUOCO

ISTITUZIONE DELL’ ARCHIVIO STATALE

ISTITUZIONE DEI CONSORZI AGRARI

ANNESSIONE DELLA GUARDIA DI FINANZA ALLE FORZE ARMATE

ISTITUZIONE DEI TRENI POPOLARI PER LA DOMENICA CON IL 70% DI SCONTO

AMMODERNAMENTO DEL PUBBLICO CATASTO URBANO DEI TERRENI


MAPPATURA DI TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE E COMPILAZIONE DI MAPPE ALTIMETRICHE USATE ANCORA OGGI E CHE NON SONO MAI STATE AGGIORNATE DA ALLORA






Il 16 settembre del 1939 a Milano 

vennero inaugurate le trasmissioni sperimentali dalla Torre Littoria di Parco Sempione.







martedì 22 agosto 2017

QUANDO LA STRAGE BRITANNICA DIVENTA NAZISTA

POGGIO MIRTETO , 10 GIUGNO 1944 : QUANDO LA STRAGE BRITANNICA DIVENTA NAZISTA

  • edoardolongo.blogspot.com
Quel 10 Giugno 1944, mentre le truppe dell’Impero inglese avanzavano lungo la Salaria, senza per altro incontrare resistenza, Poggio Mirteto viveva l’ansia dei “grandi giorni”. I fascisti e il grosso delle unità tedesche avevano lasciato la provincia di Rieti da alcuni giorni, in tutta tranquillità, senza essere disturbati da nessuno. Di partigiani neppure l’ombra, solo qualche mitragliamento aereo anglo-americano aveva impensierito la lunga marcia verso il Nord, dove si sarebbe continuata la battaglia per la libertà e l’onore d’Italia. Quel 10 Giugno, solo alcuni piccoli reparti germanici rimanevano in zona, per gli ultimi preparativi.
Contro queste unità si accanì l’aviazione anglo-americana e le artiglierie britanniche, intenzionate a radere al suolo qualsiasi cosa si frapponesse alle truppe in marcia, fossero semplici casali di campagna, fossero piccoli paesi di montagna. E prima dell’arrivo delle truppe, un’ultima azione di “bonifica” a suon di mortai. Nessun combattimento a viso aperto si voleva coi Germanici. Difficile sconfiggerli solo con i Fanti, anche se in rapporto di uno a dieci. E così, alla vista di Poggio Mirteto, importante centro reatino, dotato fino a qualche giorno prima anche di un forte ed efficiente Presidio della Guardia Nazionale Repubblicana, gli Inglesi – nel timore fossero presenti ancora unità nemiche – decisero di “spazzolarlo” con i mortai, prima dell’entrata delle truppe. La sorte volle che diversi paesani stessero saccheggiando un magazzino viveri quando avvenne l’attacco contro i nemici immaginari: e fu strage. Un eccidio che fu un trauma per tutti coloro che credevano fosse finalmente finita la guerra e le sofferenze. Una beffa mostruosa che pregiudicava anche la mitologia della “liberazione”: come far diventare un crimine di guerra commesso dai “liberatori” in una festa politica? Il trauma psicologico e le necessità politiche imposero la rimozione della realtà storica e quella che era solo una delle tanti stragi dei “liberatori di schiavi”, divenne come per magia, un eccidio “nazi-fascista”, con tanto di lapide ricordo, con tanto di manifestazioni di cordoglio, con tanto di scolaresche schierate a sentire i sermoni dei Professoroni antifascisti (pagati con i soldi dello Stato, ovviamente).
                                                                                                                                                          
 
 

venerdì 18 agosto 2017

L’Italia Fascista: faro di civiltà!

L’Italia Fascista: faro di civiltà!

L’Italia del Ventennio, quella guidata da Benito Mussolini viene spesso descritta come un paese avvolto nella povertà, nella soppressione, nella violenzaFascismo è diventato cosi sinonimo di male assoluto. Basterebbe però farsi delle domande, studiare una minima parte della storia del Fascismo, portare il proprio pensiero a quei tempi per capire che non è proprio cosi. Mille dubbi inizierebbero a intasare le menti di molti ma è proprio questo ciò che si è voluto evitare in tutti questi anni e a questo è servita l’infallibile propaganda democristiana e comunista.
Parliamo allora di fantomatiche persecuzioni italiane contro gli ebrei piuttosto che delle 8 ore di lavoro volute dal Duce (primo paese al mondo), o delle ferie pagate (primo paese al mondo) o della tredicesima mensilità (primo paese al mondo). Potremmo parlare dell’autostrada Milano-Torino (prima autostrada al mondo) o di tante altre cose da primi nel mondo.
Ed invece no: si preferisce parlare delle condanne a morte del Fascismo (quali???!!) della censura sulla stampa (presente allora in tutti i paesi del mondo, ancora oggi l’Italia è paese da terzo mondo in questo!) e di tante altre cose inventate in parte o per intero.
Non voglio però tediare il lettore con questi argomenti per noi ormai triti e ritriti. E allora di cosa parlare?

Parliamo dell’ITALIA FASCISTA FARO DI CIVILTA’ NEL MONDO!
Balzeranno dalle sedie gli antifascisti (li definirei meglio “ignoranti della storia”) che leggeranno tale affermazione. Sarà difficile far capire loro che mentre nei civilissimi Stati Uniti d’America gli uomini di colore, i neri, non potevano sedere su una panchina o bere da una fontana pubblica piuttosto che occupare un posto a sedere su un autobus (ciò fino agli anni ’60!!!) 
in Italia venivano permesse le prime adozioni di bambini di colore orfani da parte delle famiglie italiane.

Gli stessi bambini neri delle colonie venivano portati in Italia per guarire dalla tubercolosi o da altre malattie molto diffuse in Africa.
Tutto ciò mentre una storia scritta con i piedi ci parla di un regime razzista.
Così mentre le colonie inglesi, francesi, etc. vivevano nella miseria e nello sfruttamento più assoluto, l’Italia in pochissimi anni rendeva le proprie colonie ricche (per quel che era possibile! non avevamo certo le risorse dei paesi sopra menzionati!) molto più alte rispetto ad esempio alle colonie inglesi e francesi nonostante questi paesi dominassero da decenni e decenni sui loro territori coloniali.
Già in passato Ilduce.net si è occupato di tale argomento che potrete scovare tra le pagine del nostro sito. Eppure in tv, sui libri di storia “tradizionali”, avete mai sentito parlare di ciò che qui stiamo scrivendo? Ne dubito.

Quando ci si riferisce alle avventure coloniali italiane non si parla di Eritrea, Somalia, Libia ma sentirete parlare solo dell’attacco italiano all’Etiopia, una nazione civile, uno stato indipendente (l’unico all’epoca in Africa! Ridicola argomentazione a sostegno degli sfruttatori inglesi e francesi che possedevano il 90% del territorio africano!) aggredito dal cattivissimo regime fascista con gas e armi chimiche. Fandonie storiche incredibili queste ultime confermate dallo stesso Indro Montanelli che per tutta la durata della campagna di Etiopia fu inviato di guerra e che sempre negò a spada tratta l’uso di tali armi da parte degli italiani.
La storia menzognera degli storici inventati ci parla invece di un Duce che in prima persona ne ordinò l’utilizzo. A che pro è impossibile capirlo vista la rapidissima avanzata delle truppe italiane che si rifornivano a loro volta negli stessi corsi d’acqua dei territori conquistati e secondo tali storici “contaminati” dalle bombe all’iprite italiane.
Davvero fandonie! Basterebbe infatti a tal proposito conoscere gli effetti dei gas all’iprite per capire le fesserie narrate. Ed in questo il bravissimo Bruno Tomasich ci viene in soccorso nei suoi libri, da noi recensiti, essendo lui stesso un chimico.

Ebbene, salteranno di nuovo gli antifascisti:
Ecco chi e cosa era l’Italia Fascista: esportatrice e faro di civiltà per tutto il mondo. Questa è solo una piccola prova di quanto scritto fin qui: le altre le trovate ancora oggi sul posto. Si chiamano strade, ponti, ospedali, scuole che ancora oggi resistono all’avanzare del tempo. Per molte di quelle città furono le prime, uniche ed ultime infrastrutture del genere mai costruite.
E chi lo fece ciò? L’Italia Fascista! Non a caso, quale era, fino a qualche anno fa, il paese africano più ricco? L’Algeria dominata dai francesi? L’Egitto degli inglesi e dei faraoni? Ebbene no: era la Libia. Il paese che più di tutti aveva usufruito dell’appartenenza all’Italia fascista oggi distrutto dai nostri “liberatori” e gettato nel caos più totale.
Tra loro e l’Italia fascista non abbiamo dubbi su chi definire faro di civiltà.

Giuseppe Minnella – Direttore Ilduce.net

                                                                                                                                                

lunedì 14 agosto 2017

La mafia israeliana controlla il traffico di ecstasy

La mafia israeliana controlla il traffico ecstasy in Europa e negli USA

Nel 2004 il giornale Haaretz, appartenente all’area liberale di sinistra, pubblicò un articolo intitolato “The Agony of the Ecstasy” dove – anche con un certo coraggio – si comunica al pubblico europeo e statunitense che il 75 % del traffico di ecstasy, negli Usa, è controllato dalla mafia israeliana. L’articolo è un esempio di ottimo giornalismo e ci arriva proprio da Israele. Leggiamolo: According to a report issued in 2003 by the U.S. State Department, Israel is at the center of international trafficking in Ecstasy and Israeli crime organizations, some of them linked to similar organizations from Russia, achieved a dominant status in the Ecstasy market in Europe, and went on to control the drug’s distribution in the States. “Israeli drug-trafficking organizations are the main source of distribution of the drug to groups in the U.S, using express mail services, commercial airlines, and recently also using air cargo services,” the report states. The authorities do not provide official data on the scope of the Israeli trade in Ecstasy, but the most commonly heard estimate is that Israeli criminals control no less than 75 percent of the Ecstasy market in the U.S. 1
Si tratta di un giro malavitoso denominato Las Vegas connection in cui: “A lot of the Ecstasy we see in Las Vegas comes from Israeli dealers.” Le stesse autorità statunitensi – quasi sempre supine al volere del potente alleato sionista – hanno esternato la loro preoccupazione. A parlare, nel lontano 2009, è James Cunningham con un documento eloquentemente intitolato Israele, una terra promessa per la criminalità organizzata? (Julian Assange gli ha copiato il titolo) dove leggiamo che la criminalità organizzata in Israele: ‘’ha radici di lunga data in Israele, ma negli ultimi anni  si è notevolmente potenziata’’ 2.
La forza della mafia sionista si evince da queste parole di Cunningham: ‘’Molti criminali  sono ‘in possesso di passaporti stranieri,  possono circolare liberamente nei paesi europei, molti  usufruiscono  dell’esenzione del visto  per gli  Stati Uniti. I tentativi  dell’ambasciata per impedire ai criminali di raggiungere gli Usa  non sono sempre riusciti .  Cinque o sei clan dominano in Israele: Abergil, Abutbul, Alperon, e Rosenstein. Arresti  e omicidi hanno creato un vuoto di potere al vertice. Nuovi clan come Mulner, Shirazi, Cohen e Domrani si sono mossi rapidamente per colmare il divario. Ci sono anche clan rivali  nel settore arabo.  
“L’ambasciatore americano ha ammesso che “non è del tutto chiaro in quale misura questi elementi  siano penetrati  nell’ establishment israeliano e hanno corrotto  funzionari pubblici”’’. Un sistema capitalista come quello israeliano può facilmente trasformare la burocrazia statale in una immensa ‘’macchina del malaffare’’: la mafia israeliana – a poco, a poco – è diventata tutt’uno con gli apparati del Mossad, a loro volta ben incastonati nelle intelligence dei paesi europei. Forse è questo il motivo per cui le forze di polizia ‘’non catturano mai’’ i boss mafiosi israeliani? Israele è uno dei paesi con la classe politica più corrotta del mondo: vi ricordate dell’ex ministro Gonen Segev che tentò di contrabbandare migliaia di pillole di ecstasy in Israele? E che dire dell’elezione di Inbal Gavrieli, figlia di un boss, alla Knesset, nel 2003? Per l’ex ambasciatore:“Dato il volume di viaggi e gli scambi tra gli Stati Uniti e Israele, non è sorprendente che tali organizzazioni criminali si siano diffuse in America”.
Un giro d’affari sporco di fango e di sangue, forse peggiore di quello made in Italy gestito un tempo da Totò Riina e associati. E’ il caso che gli apologeti dell’occidentalismo ne prendano atto, smettendola – una volta per tutte – di propinarci un indigesto legalitarismo di facciata. Perché Roberto Saviano, noto per le sue posizioni politiche russofobe, non scrive un articolo sui traffici di droga made in Tel Aviv? Domanda: quella di Saviano è malafede o semplice ignoranza ?
Quanti, fra i lettori di quest’articolo, hanno mai sentito parlare di Mayer Lansky? La fonte della criminalità organizzata negli Usa fu, durante la seconda metà del secolo scorso, la Murder Incorporated (Omicidio incorporato) di chiara origine israeliana:
Il giornalista Hank Messick, con un libro praticamente sconosciuto intitolato Lansky, ci ha spiegato che:
3. Il sottotitolo del libro accennava alla presenza di una mafia sionista globale. Nulla di cui stupirsi: tutte le mafie, a partire da Cosa Nostra, sono ‘’internazionali’’ – ma l’editore ha rimosso il riferimento. Qual sarebbe il problema? Tutti noi sappiamo che la camorra campana è una multinazionale che opera su scala planetaria favorita dalle dinamiche del capitalismo neoliberista. Perché la stessa cosa non si può dire della mafia israeliana (e delle sue relazioni con le altre mafie, compresa quella russa), peraltro più potente e più feroce della camorra? Qualcuno ha paura di cadere sotto i colpi della potentissima lobby sionista?
La giornalista italiana Donatella Poretti, nel lontano 2002, trattò l’argomento con un articolo, molto breve ma altrettanto chiaro ed inoppugnabile. Grazie a lei sappiamo che:
‘’Le autorita’ statunitensi segnalano che e’ la mafia israeliana il maggior gruppo che controlla il traffico di ecstasy, anche se altre organizzazioni di trafficanti colombiani e domenicani stanno cercando di penetrare il mercato’’
‘’Un’indagine congiunta della Dea e dei Servizi Doganali realizzata nel 1999, aveva rilevato che organizzazioni criminali originarie di Israele utilizzavano giovani ebrei ortodossi per introdurre la droga nel Paese, ritenendo che i loro abiti religiosi e la loro fama di estremo rigore li rendessero meno sospetti nel momento in cui oltrepassavano la dogana’’
‘’ Un esperto della polizia israeliana, Yifat Steinberg, conferma che gli israeliani sono stati i primi ad intuire il potenziale di questo mercato. “Si sono posizionati in un mercato vuoto. Sono stati i primi a capire l’enorme potenziale di guadagno sull’ecstasy”, precisa Steinberg’’ 4
Domanda: la Poretti dice che come ‘’piede di porco’’ vengono utilizzati ‘’giovani ebrei ortodossi’’. La mafia siciliana ha usato, per decenni, la religione come un ‘’manganello’’ a disposizione dei capi famiglia. I criminali israeliani ricorrono, anch’essi, ad un utilizzo strumentale del fenomeno religioso quanto meno per garantire l’intoccabilità dei padrini?
L’anno scorso in un analogo articolo riportavo le parole dell’ebreo antisionista, Gilad Atzomon che diceva: ”Il regime sionista gestisce una delle “più sporche ed immorali economie del mondo”’ 5. Certo, questa considerazione non riguarda soltanto Israele però, difficile dargli torto.

                                                                                                                                              

venerdì 11 agosto 2017

IL GIAPPONE SI ARRESE BEN PRIMA DEL LANCIO DELLA BOMBA ATOMICA

IL GIAPPONE SI ARRESE BEN PRIMA DEL LANCIO DELLA BOMBA ATOMICA

 
La Seconda guerra mondiale come tristemente noto termino' con il lancio dei primi due
ordigni nucleari contro la popolazione civile giapponese di Hiroshima (6 agosto 1945) e
Nagasaki (9 agosto 1945). Vennero cosi' sterminate centinaia di migliaia di persone, le piu' fortunate delle quali perirono cremate all'istante, mentre tutte le altre patirono una lunga e dolorosa agonia tra
le malattie letali e le orribili mutazioni genetiche indotte dalle radiazioni. Le bombe atomiche, insomma, non furono lanciate su obiettivi militari come fortificazioni o flotte navali all'ancora, ma su alcune delle citta' piu' densamente popolate del Giappone.
La giustificazione di un simile gesto la troviamo propagandata su tutti i libri di scuola e recita sostanzialmente quanto segue : ''Bisognava piegare l'armata nipponica per evitare il prolungamento della guerra e imporre all'imperatore la resa incondizionata senza che fosse necessario invadere il Giappone. In tal modo e' stato risparmiato l'inutile sacrificio di molti soldati americani''. Stando quindi alla versione ufficiale si tratto' di una scelta inevitabile e quindi del 'male minore'. L'ordine venne impartito dal successore di Roosevelt, ovvero dall'ennesimo gran maestro massone della Casa Bianca, Harry Truman. Tuttavia solo diciotto mesi piu' tardi fu egli stesso ad ammettere : ''Ai giapponesi venne fatto pervenire un leale avvertimento e furono offerti dei termini, che alla fine essi accettarono, ben prima della caduta della bomba''.
Quello che gli yesman della storia ufficiale non dicono, infatti, e' che il Giappone aveva accettato di arrendersi la primavera precedente alle stesse condizioni che furono accettate dopo il lancio delle micidiali bombe sulla popolazione civile.
La resa incondizionata dell'imperatore Hirohito era stata raggiunta grazie alla mediazione con il Vaticano e cio' venne confermato sia dall'ex ministro britannico Tony Benn che dal colonnello in pensione Donn Grand Pre. Quest'ultimo infatti dichiaro' in un articolo comparso il 12 settembre 1994 su The Spotlight (un giornale d'inchiesta americano) di sapere con certezza che i giapponesi si erano dichiarati disposti alla resa ben prima di Hiroshima. Aggiunse inoltre che nel maggio 1945 aveva messo in fuga dal Burma settentrionale cio' che rimaneva dell'esercito giapponese con le sue truppe mentre le squadriglie di B-29 stavano martoriando la citta di Tokyo. Pertanto come affermato sempre dal colonnello Donn Grand Pre : ''L'effetto psicologico dell'esplosione delle bombe era quello di creare una paura cosi' estesa della potenza dell'energia atomica da spingere le nazioni a rinunciare alla loro sovranita', cedendo tutte le loro forze armate ad un governo mondiale, abdicando cosi' alla propria liberta''.